giovedì 19 marzo 2020

IL BESTA NON SI FERMA - SEBASTIANO CASTO, DOCENTE - Puntata n. 3

Ecco il primo docente che condivide con te ed i tuoi compagni le sue emozioni di questi giorni. Il prof. Sebastiano Casto, docente di scienze umane presso il nostro LES, e che da sempre affianca la 1B ITE, ha fatto arrivare alla redazione web grazie all'indirizzo mail ilbestanonsiferma@gmail.com , un suo testo, breve e prezioso, che ha scritto nei giorni scorsi, prima dell'avvio di questi post, e lo ringraziamo molto per aver voluto condividerlo con noi tutti.




BOH 
Guardando fuori dalla finestra, in questi giorni interminabili, tutto appare “surreale”. È questo l’aggettivo che utilizzo più spesso e che mi sembra più consono per descrivere il momento che stiamo vivendo. È come se fossimo stati catapultati, involontariamente, in un infinito presente. Il tempo si è fermato e l’unica cosa che possiamo fare è continuare a vivere guardando al futuro. Vorrei approfittare di questo stop forzato della realtà per riflettere meglio su noi stessi e su quello che questa situazione può lasciarci. È innegabile che tutto questo lascerà delle tracce dentro noi stessi, che cambierà in qualche modo quello che siamo e quello che pensiamo.
Allora mi viene da chiedermi spontaneamente: cosa può insegnarci questo momento? Quale importante lezione possiamo ricavare dal covid19? Siamo obbligati a fare tutto il contrario di quello che ci hanno sempreinsegnato, ovvero stare lontani dagli altri esseri umani, mantenere una distanza di sicurezza per non contagiare ed essere contagiati. Quello che auguro a me stesso e a tutti è che questo momento difficile ci insegni che ledistanze non sempre sono positive. Non parlo solamente di distanze fisiche, ma di distanze spirituali. Perchénon siamo fatti solo di un corpo, di un organismo vulnerabile che può essere aggredito da un virus, ma siamo molto di più in quanto esseri umani. Siamo fatti di un’anima ed è proprio questa che ci mette in contatto con gli altri esseri umani, che ci fa capire che non siamo soli, che non dobbiamo isolarci o isolare gli altri esseri umani, a prescindere dalle differenze che ognuno di noi, inevitabilmente, porta dentro di sé. Abbiamo bisogno degli altri per vivere, per crescere, per essere noi stessi, per realizzare la parte migliore di noi e, purtroppo, a volte anche quella peggiore. Se c’è una lezione che sto imparando in questo “infinito presente” è che, una volta tornato tutta alla normalità, non voglio dimenticare il mio stato d’animo in questi giorni, non voglio dimenticare la mia natura di essere umano, non voglio dimenticare tutto ciò che mi rende unico e irripetibile.
Proprio per questo motivo non voglio mantenere le distanze dagli altri, non solo fisicamente. Quando questo maledetto virus verrà sconfitto e la realtà tornerà ad essere reale, non surreale, voglio che i nostri corpi e le nostre anime si avvicinino perché siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani, siamo tutti fragili e vulnerabili e non possiamo permetterci di commettere ancora gli stessi errori del passato.

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