lunedì 2 dicembre 2019

IL BESTA A NANNA DOPO CAROSELLO

Sai cos'è Carosello? No? Diciamo che tutti i bambini nati nella seconda metà del secolo scorso (sì, ache i tuoi prof.!) andavano a letto dopo che - in un palinsesto televisivo di altissima qualità e di sole due reti - veniva trasmessa la pubblicità prima del film o dello sceneggiato serale. Leggiamo insieme le parole dei tuoi compagni, per l'esattezza  quelle di Sara Stefanelli della 2N! Intanto, per te, il secondo video di questo post, ecco i principali spot dell'epoca!

Susanna tutta Panna, il gadget più ambito degli Anni Sessanta!

DIARIO DELLA GIORNATA

Le docenti di Scienze Umane delle classi 2H e 2N hanno organizzato un’uscita didattica per il 19 novembre a Traversetolo, in provincia di Parma, per la visita alla mostra sul Carosello. Questa è una mostra sulla pubblicità e sulla televisione degli anni dal 1957 al 1977 e si tiene presso la villa di Luigi Magnani, sede della Fondazione Magnani-Rocca.
Siamo partiti la mattina da scuola nell’euforia generale, pur con un tempo non favorevole, ma questo non ci ha fatto perdere il gusto e la voglia di stare insieme e passare una giornata divertendoci.
Arrivati a Traversetolo, la prima parte della mattinata è stata dedicata alla visita della mostra sul Carosello, mentre la seconda parte è stata dedicata alla visita della raccolta d’arte di Luigi Magnani attraverso l’esposizione di capolavori che vanno dal 1300/1400 al 1900.
Grazie alla mostra sul Carosello, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il tema sulla comunicazione pubblicitaria. Nelle diverse sale vi erano esposti vari manifesti pubblicitari degli anni 60-70 che raccontavano la vita, le persone ,le abitudini di quel periodo e, grazie alla guida, abbiamo potuto approfondire e fare confronti tra il modo di reclamizzare dei prodotti nuovi e quello della pubblicità attuale. Questo ci ha permesso anche di comprendere il ruolo che la televisione ha avuto dagli anni 50 in poi; una televisione popolare in cui il programma del Carosello rappresentava per gli italiani quasi un rito magico.
Dopo la mostra, abbiamo raggiunto il centro-città di Parma, abbiamo pranzato e fatto una breve pausa fra le chiacchiere e la scoperta di una nuova città. Successivamente, abbiamo visitato la Cattedrale di Parma, e la professoressa Guida ci ha spiegato brevemente la storia della chiesa e i vari stili architettonici con i quali è stata decorata. La nostra gita è terminata con una breve sosta al Teatro Regio, considerato uno tra i più importanti teatri di tradizione in Italia. Purtroppo abbiamo potuto fare solo una visita veloce a causa delle prove di uno spettacolo in corso. Usciti dal teatro, abbiamo fatto ritorno a casa per via del maltempo che non ci ha permesso di visitare meglio la città.
Nonostante qualche piccola difficoltà, è stata un’uscita piacevole e interessante che ci ha dato l’occasione di conoscere nuovi compagni e approfondire le amicizie e renderci consapevoli di alcuni temi studiati a scuola. 

LA STORIA DEL CAROSELLO

Il 3 febbraio 1957 la televisione italiana iniziò a trasmettere la pubblicità solo ed esclusivamente all’interno della trasmissione del Carosello.
La pubblicità del Carosello introdusse una vera e propria rivoluzione nel patrimonio culturale e visivo di tutti; anche trasmesso in bianco e nero, riusciva a trasmettere i colori di un nuovo mondo di beni luccicanti che si presentavano per la prima volta sulla scena sociale. Carosello, però, non era soltanto una pubblicità, ma un panorama fiabesco in cui regnavano la felicità e il benessere per la popolazione italiana che proveniva da un lungo periodo di povertà.
La costruzione del Carosello era costituito da un insieme di filmati e spot pubblicitari che la RAI trasmetteva dopo il telegiornale e quasi sempre all’ora di cena; durava circa una ventina di minuti ed era composta da 4-5 cortometraggi, ciascuno della durata massima di 2 minuti e 35 secondi. Questa struttura rigida, imposta dalla RAI, si rivelò nel tempo poco efficace, poiché l’attenzione veniva focalizzata sui primi 100 secondi di spettacolo, piuttosto che sugli ultimi 30/35 secondi del cosiddetto “codino” commerciale nel quale veniva pubblicizzato il prodotto stesso. Il successo che ebbe Carosello determinò una crisi per gli altri mezzi pubblicitari, come la stampa e la radio, che ben presto passarono in secondo piano. Legate al Carosello nacquero società in grado di produrre cortometraggi televisivi come Pagot (creatore del personaggio animato Calimero), Gavioli, Union e Adriatica Film. Venne coinvolto, inoltre, tutto il mondo dello spettacolo, tra cui autori di commedie musicali come Garinei e Giovannini, scrittori come Mario Soldati e registi cinematografici come Alberto Sordi.
Sul piano del linguaggio, il Carosello viene classificato in due grandi filoni: i film d’animazione e i “film dal vivo”. I film d’animazione diedero vita a personaggi di fantasia che si sono impressi nell’immaginario collettivo, come ad esempio Calimero e l’Olandesina (Mira Lanza), Toto e Tata (Motta), Topo Gigio (Pavesini) o l’Omino coi baffi (caffettiere Bialetti). I “film dal vivo” erano invece spettacoli che venivano interpretati dagli attori più importanti dell’epoca, che fungevano da testimonial, come ad esempio: Totò, Paolo Panelli, Eduardo de Filippo o Amedeo Nazzari.
A partire dal 1970, altre società iniziarono a trasmettere pubblicità meno da “spettacolo” e più commerciali, di conseguenza cambiò anche la formula pubblicitaria. Il codino del Carosello non era più al passo con i tempi e gli inserzionisti preferirono spot più brevi, meno costosi e che rappresentassero direttamente il prodotto.
Il 1° Gennaio 1977 andò in onda l’ultima puntata. Il brandy Stock, con Raffaella Carrà, BTicino, Amaro Ramazzotti, Tè Ati e Gibaud chiusero per sempre il programma.
























intervallo: una tappa al Duomo di Parma non poteva mancare!






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