lunedì 10 febbraio 2020

IL BESTA E L'HACKATHON: LA 4F AL SOCIAL INNOVATION CAMPUS!

Non conosci l'Hackathon? Scoprilo in diretta dalle parole della professoressa Angela Dora Mangano e del professor Giuseppe Sarno! 

SOCIAL INNOVATION CAMPUS –  4F LESIl 5-6 febbraio presso MIND Milano Innovation District  si è tenuto il Social Innovation Campus: ilprimo Campus italiano sull’Innovazione sociale dedicato, nella sua prima edizione, al tema “Shared City   _dal   gioco   alla   realtà".    Un   evento   internazionale   per   coinvolgere i giovani e le nuove generazioni di cooperatori  in   momenti   di   confronto,   di   sperimentazione   e   di   gioco   sui   temi dell’Innovazione e dell’Impatto sociale e ambientale applicati al vivere nelle nostre città. Questo Campus è promosso - in partnership con Arexpo, Lendlease e Istituto Ortopedico Galeazzi - dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza.
A questo evento ha partecipato la classe 4F del LES,   accompagnata   dai   proff.   Mangano   e   Sarno.   La   scelta   di   partecipare   è   stata   dettata dall’opportunità   di   offrire   agli   studenti   una   esperienza   molto   particolare,   che   li   aprisse   verso l’approfondimento della cooperazione, condivisione, collaborazione, e aprirsi alla co-progettazione e alla creazione di soluzioni innovative per dar  vita ad un progetto sui temi della sostenibilità eambiente. L’evento è stato organizzato nella modalità dell' ’Hackathon.
Che cos’è l’Hackathon?
L’Innovazione industriale nell’8oo e nel ‘900 faceva rima con le parole come segreto, chiusura e isolamento, oggi invece si parla di Open Innovation  ribaltando completamente la logica con cui si faceva ricerca industriale. Infatti il segreto industriale era una questione culturale e sistemica; ad esempio si fa riferimento al NDA( Non-Disclosure Agreement) acronimo che in italiano corrisponde ad   ‘accordo   di   non   divulgazione’   e   che   obbliga   chiunque   collabori   ad   un   progetto   industriale   di ricerca e sviluppo a non divulgare informazioni all’esterno, pena ripercussioni legali. Oggi, pur in una   complessità   di   cui   si   deve   tener   conto,   tale   paradigma   si   sta   modificando   all’interno dell’Industry 4.0. Ci si sta rivolgendo, infatti, ad una innovazione che si apre e diventa inclusiva, si aprono processi, cadono segreti e muri. Le aziende più all’avanguardia organizzano e promuovono sempre più contest  e call for ideas.L’Hackathon, dunque, è uno degli strumenti principali di questo mondo proiettato all’innovazione e alla ricerca. Durante questi eventi, più soggetti, dai manager, creativi, sviluppatori etc. si sfidano in una gara di innovazione su prodotti e servizi. In due giorni di creatività non stop (non ci si ferma nemmeno a dormire!) i partecipanti pervengono, con le loro idee, alla creazione di un prototipo di progetto rispondente alle richieste e agli obiettivi dati.L’obiettivo del nostro Hackathon era creare un progetto   legato all’idea di nuova città del futuro o servizi che prevedesse l’interdipendenza di 4 temi: la mobilità sostenibile, luoghi della cultura, smart community, acqua e ambiente. La stesura del progetto prevedeva poi la creazione di una serie di documenti/prodotti.Pertanto,   i   nostri   ragazzi     sono   stati   catapultati   in   una   realtà   fisica   (in   un’   area   chiusa   per   due giorni)   e   in   una   realtà   creativa,   il   cui   impegno   mentale   e   di   concentrazione   era   fuori   dalle   loro abitudini. I nostri protagonisti si sono, inoltre, dovuti ‘scontrare’ con le competenze di altre 9 scuole provenienti   per   lo   più   da   indirizzi   tecnico/industriali/elettronici   (infatti   eravamo   l’unica   classe   di Liceo) .L’impatto con le richieste ha creato inizialmente disorientamento, considerato che gli studenti non hanno   mai   avuto   l’opportunità   di   misurarsi   in   questo   tipo   di   lavoro.   Ma   dopo   le   iniziali   paure, perplessità   e   dubbi,   il   lavoro,   suddiviso   in   gruppi   di   compiti   di   realtà,   ha   preso   il   via.   Alla conclusione   dei   lavori,   i   ragazzi   hanno   dovuto   assemblare   il   materiale   e   presentarlo   ad   una commissione, che ne avrebbe fornito una valutazione finale in gara con i lavori delle altre scuole. Il compito   di   noi   docenti   è   stato   di   coordinamento   delle   attività,   di   contenimento   dei   momenti   di scoraggiamento, di sostegno sulle loro incertezze e conoscenze e di far emergere il più possibile le competenze di tutti nelle aree di lavoro interessate. Riconosciamo che non è stato sempre facile e anche per noi l’esperienza è stata stancante, ma unica. 















Ecco il comunicato stampa: Culture On Road un’idea, un’opportunità. C.O.R è una cooperativa sociale che ha realizzato un progetto pensato per coloro che vogliono conoscere nuove realtà culturali, ma sono impossibilitati da problemi di deambulazione. Conoscere, superare barriere rimanendo sostenibili, questo il nostro slogan. In cosa consiste il progetto? La costruzione di un tour totalmente a impatto zero, che prevede l’utilizzo di golf cart elettriche che traggono energia grazie ai pannelli solari posti sul tetto delle macchine. Esse sono completamente automatizzate. Il tour ha una durata di circa un’ora nella città di Monza. All’interno dei cart i visitatori potranno ascoltare, attraverso apposite guide video/audio, descrizioni dei vari monumenti previsti nel Tour; ciò che rende caratteristica la nostra visita è la possibilità di ascoltarle in diverse lingue (inglese, francese, cinese,spagnolo), in modo tale che, anche i turisti possano usufruire del nostro servizio. Per i turisti non udenti sono presenti schermi in cui le descrizioni sono narrate nella lingua dei segni. All’inizio del Tour verranno distribuite gratuitamente borracce e ad ogni tappa si potrà usufruire di un free-refill di acqua, attraverso apposite casette dell’acqua. Una magica esperienza a impatto zero e plastic free! Qual è l’obiettivo del nostro progetto? Rimuovere le barriere architettoniche, promuovere la mobilità sostenibile e incentivare la cultura. Come posso prenotare e visualizzare il percorso? La cooperativa sociale Culture On Road può essere facilmente reperibile, in quanto dotata di un sito web e pagine social, nei quali sono presenti i nostri contatti . All’interno del sito potrete visitare e prenotare il tragitto. Il prezzo è di € 20 per il biglietto Basic tour e € 30 per il Premium tour a persona, comprensivo di visita. Nei periodi di minor affluenza turistica parte vetture verrano subaffittate al partner Arexpo-MIND. 





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